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La Macchina da Scrivere e la Libertà nel Mondo Moderno
Quando gli oggetti del passato prendono vita
Immagina di entrare in una soffitta polverosa, piena di oggetti dimenticati che raccontano storie di un tempo passato. Tra questi, spicca una macchina da scrivere.
Questa non è solo un’oggetto, è un simbolo di libertà creativa e comunicazione. Oggi, voglio portarti in un viaggio dove gli oggetti del passato riprendono vita e ci raccontano di come ciascuno di essi ha segnato cambiamenti fondamentali nella storia, in particolare, come la macchina da scrivere sia legata al concetto di libertà.


“Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la Primavera.” (Pablo Neruda) “They can cut all the flowers, but will never stop the Spring.” (Pablo Neruda)
Negli anni in cui la macchina da scrivere dominava le scrivanie, il mondo stava vivendo una rivoluzione culturale. Ora, immagina che quella macchina da scrivere possa parlare. Fosse capace di raccontarci quanto è stata testimone di battaglie per i diritti civili, di lettere appassionate scritte da scrittori che cercavano di liberare la propria voce. Pensiamo a nomi come Ernest Hemingway o Virginia Woolf: entrambi hanno utilizzato questo strumento per dar vita a opere che hanno sfidato le convenzioni e hanno messo in discussione la società. Ognuno di questi autori ha preso la macchina da scrivere e l’ha trasformata in un’arma di libertà, per combattere contro le ingiustizie e per esprimere la propria verità.
OLIVETTI - La Lexikon 80
La Lexikon 80, prodotta a partire dal 1948, contribuisce a determinare il successo della Olivetti nel primo dopoguerra. Le prime versioni furono marchiate M 80, in seguito Lexikon 80. Con il nuovo processo di pressofusione la forma del rivestimento diventa più arrotondato, facendo di questo modello un esempio di design italiano degli anni ’50 del secolo scorso. La macchina è esposta al MOMA (The Museum of Modern Art) di New York nella sezione Architettura e Design.
